L’AMATA E L’ASSASSINO, MALIZIA E INNOCENZA DEL CINEMA (2009)



“Storia di una donna amata e di un assassino gentile” è un lungo film che trae linfa dal sodalizio amoroso e professionale dei due “esploratori”, Luigi Faccini e Marina Piperno. Dalla sua visione ricaviamo la sensazione di saperne di più sull’incontro tra il produttore e il regista, ed anche degli esiti etico-estetici del loro convivere, belligerando con il sistema produttivo nel quale, pur prendendone le distanze, agiscono. E un’ultima rivelazione ci riserva il film: le coordinate di “un altro cinema”, di un cinema possibile, proprio perché c’è qualcuno che lo ha fatto, che lo sta facendo e, ne siamo sicuri, ancora lo farà.

Un libro a più mani firmato da scrittori, studiosi di cinema e critici: Alberto Barbera, Alessandro Bernardi, Sauro Borelli, Natalino Bruzzone, Steve Della Casa, Marco Ferrari. Nuccio Lodato, Antonio Medici, Morando Morandini, Franco Prono, Piero Pruzzo, Piero Spila.